Vai al contenuto

Progetto Smart Rehab


Contesto

Il progetto si inserisce nell’attuale processo di riorganizzazione in cui l’ottimizzazione dei servizi sanitari a costi sostenibili con garanzie di pari o superiore efficacia è condizione imprescindibile per qualsiasi Sistema Sanitario Regionale.

Per quanto riguarda il trattamento ortopedico, prendendo come riferimento i dati pubblicati dalla Bone and Joint Decade, si ha evidenza che le patologie dell’apparato muscoloscheletrico sono la causa più nota e più comune di malattie croniche ad alto potenziale di disabilità rappresentando il 50% delle malattie croniche nei soggetti di età superiore a 65 anni. Un’analisi condotta dall’Assessorato Della Salute Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico sugli interventi di artro-protesi in Sicilia ed il Registro Italiano ArtroProtesi (RIAP) effettuata sui dati degli anni 2012-2013, mostra che avvengono fuori Regione l’11 % del totale degli interventi per protesi d’anca, il 15% del totale degli interventi per protesi di ginocchio e il 18% del totale degli interventi per protesi di spalla, principalmente in Lombardia ed in Emilia Romagna. Nel periodo considerato sono stati registrati 22.688 interventi di protesi d’anca, 21.220 di protesi di ginocchio (si stima che manchino circa il 10% degli interventi d’anca e il 15% degli interventi di ginocchio e di spalla per gli anni 2014 e 2015). Il tasso di incidenza per 100.000 ab. relativo alle protesi d’anca e di ginocchio è di circa 700/100.000 abitanti e mostra un incremento costante con l’età a partire dai 60 anni. Risulta evidente quindi come un sensibile miglioramento del trattamento riabilitativo ortopedico con servizi sostenibili possa avere un impatto concreto sull’offerta regionale in relazione alla qualità delle cure percepite dall’utente attraverso un’ottimizzazione dell’intero trattamento chirurgico-riabilitativo che porti ad ottenere una maggiore appropriatezza ed efficacia clinica dell’intervento.

Per quanto concerne le patologie neurologiche, l’ictus cerebrale è la seconda causa di morte nel mondo e la terza causa di morte nei paesi industrializzati, dopo le malattie cardiovascolari ed i tumori. Rappresenta, inoltre, la prima causa di disabilità nell’anziano con un rilevante impatto individuale, familiare, socio-sanitario. Nella popolazione anziana italiana il tasso di prevalenza è pari a 6,5%, mentre l’incidenza aumenta esponenzialmente con l’età. Ogni anno in Italia vi sono 196.000 nuovi ictus, di cui il 20% muore nel primo mese successivo all’evento e circa il 30% sopravvive con esiti gravemente invalidanti. Circa il 20% dei 196.000 ictus sono recidive. La mortalità ad un anno è pari al 35%, mentre la frequenza di recidiva è superiore al 10% nel primo anno ed intorno al 5% nei primi 5 anni dall’evento acuto. Priorità dell’intervento riabilitativo neurologico sono rappresentate dalla verticalizzazione precoce con recupero del cammino e dell’equilibrio in modo da recuperare le capacità di vita indipendente del paziente.

Recenti studi forniscono risultati interessanti sull’efficienza di applicazioni con terapie mediate dai robot per il recupero funzionale con paziente allettato, dimostrando ad esempio, come un trattamento riabilitativo della caviglia effettuato attraverso un’apparecchiatura robotica può migliorare la velocità del cammino ed il “balance” di pazienti con esiti da ictus celebrale. Tali evidenze aprono finestre interessanti sulla possibilità di intervenire con il trattamento riabilitativo in fase sub intensiva con paziente allettato. Vale la pena sottolineare che le tecnologie basate su dispositive robotici non sono oggi disponibili “for all” a causa dei costi elevati delle apparecchiature (oltre € 300.000 euro: Lopes13, Lokomat14) e sono appannaggio di centri di eccellenza che, da soli, non possono fronteggiare una crescente domanda dell’utenza. SMART REHAB ha quindi l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi di riabilitazione a basso costo e per tutti.

Il progetto si inquadra pienamente in tale contesto clinico, avendo come target l’ottimizzazione del trattamento riabilitativo a basso costo in pazienti affetti da patologie ortopediche e neurologiche ed offre vastissime opportunità di sviluppo. Infatti l’aumento esponenziale dell’invecchiamento della popolazione sta provocando una drastica riorganizzazione dei sistemi sanitari e della cura. Questo, a sua volta, sta spostando l’offerta di riabilitazione verso il territorio (ad esempio case di cura, case della salute, presidi di attività fisica adattata). Prodotti e servizi innovativi hanno dunque la possibilità di offrire una più ampia disponibilità di riabilitazione qualificata, allineandosi alle iniziative sostenute dall’UE nell’ambito dell’invecchiamento attivo (ad esempio, Active and Healthy Aging).

Vale la pena ricordare che la riabilitazione, definita dall’OMS come “… l’uso di tutti i mezzi volti a ridurre l’impatto delle condizioni disabilitanti e di handicap”, è un diritto umano fondamentale. In un tale contesto, mentre la terapia riabilitativa assistita da robot inizia a dimostrare efficacia, la tecnologia risulta non disponibile per tutti a causa di forti limitazioni di usabilità e costi.

Il progetto è stato ispirato dai seguenti aspetti innovativi in ambiti contigui molto promettenti:

  • recenti progressi nella scienza di base sui materiali intelligenti e in particolare sui FER
  • Innovazione nella robotica riabilitativa come descritto, tra l’altro, nell’ambito dell’azione COST TD100611;
  • Studi di appropriatezza, di efficacia ed efficienza su tecniche riabilitative assistite da robot;
  • Innovazione nei percorsi clinici “assistiti da TIC” per garantire un continuum di cure per i pazienti cronici in continuità ospedale -territorio.

L’idea iniziale è stata rafforzata dai risultati estremamente positivi raggiunti con il progetto ERXOS approvato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma SME Instrument (ERXOS – 717644), che ha dimostrato: la fattibilità tecnica di dispositivi basati su Fluidi ER in ambito riabilitativo; la piena accettabilità di professionisti (clinici) e pazienti ottenuta mediante un’ampia consultazione a livello internazionale di esperti del settore; la brevettabilità della soluzione identificata; il quadro normativo di riferimento per la certificazione come dispositivi medici; l’ampio potenziale di mercato; la sostenibilità del piano finanziario proposto. Vale la pena sottolineare che il potenziale commerciale della tecnologia è stato recentemente riconosciuto dalla stessa Commissione Europea (DG Growth, EEN) e considerato un esempio di grande opportunità di business “Dual Use” (vedi http://it.euronews.com/2017/03/24/dalla-sicilia-puntando-al-doppiomercato e brochure). La Signo Motus è stata inoltre insignita dalla Commissione Europea del “Certificato di Eccellenza” (Seal of Excellence – Ref. Ares(2017)3560864 – 14/07/2017) in relazione alla proposta progettuale ERXOS (N. 783424) presentata nell’ambito del programma H2020 (SME Instrument – Fase II) nell’area “Accelerating the uptake of nanotechnologies advanced materials or advanced manufacturing and processing technologies by SMEs” inerente lo sviluppo di dispositivi per la riabilitazione motoria dell’arto superiore.


Tecnologie alla base del progetto

Riabilitazione Robotica

La riabilitazione robotica avviene attraverso dispositivi modulari di ausilio all’esecuzione di esercizi riabilitativi finalizzati all’ottimizzazione del recupero funzionale.

Realtà Virtuale

La realtà virtuale permette la simulazione personalizzabile di specifici esercizi al fine di incrementare l’aderenza e l’efficacia del trattamento riabilitativo

Fluidi ElettroReologici

I Fluidi ElettroReologici sono materiali che modificano le proprie caratteristiche reologiche (e.g. viscosità) mediante l’applicazione di un campo elettrico. Integrati in dispositivi robotici permettono di ottenere resistenze meccaniche regolabili e adattabili in base allo specifico scenario riabilitativo


Sintesi del Progetto

Il progetto prevede lo sviluppo, la validazione in ambiente di laboratorio (TRL4), in ambiente pertinente (TRL5) e la dimostrazione in ambiente pertinente (TRL6) di dispositivi robotici riabilitativi semi-attivi indossabili a basso costo basati su Materiali Avanzati (Fluidi ElettroReologici) finalizzati all’ottimizzazione ed alla personalizzazione del trattamento di riabilitazione per l’arto inferiore.

I dispositivi modulari, di seguito mostrati, vengono indossati dal paziente abilitando l’esecuzione di esercizi riabilitativi in ambiente virtuale in riferimento ad uno specifico target personalizzato in relazione al percorso riabilitativo previsto. Il dispositivo, durante l’esecuzione del movimento, può essere programmato per generare una resistenza variabile in relazione alla posizione ed all’intenzione di moto del paziente. Tale personalizzazione è selettiva rispetto ai differenti distretti muscolari di ciascuna articolazione dell’arto inferiore (ginocchio e caviglia), abilitando il training motorio in pazienti con esiti da post trauma (ortopedici) o da ictus (neurologici), incrementandone il tono muscolare ed il recupero funzionale. Il dispositivo è in grado, ad esempio, di simulare l’effetto di un trattamento riabilitativo in acqua facendo interagire il paziente con una resistenza viscosa variabile.

L’integrazione con sistemi di realtà virtuale (VR) consente inoltre il coinvolgimento del paziente immergendolo in scenari virtuali, incrementando l’aderenza e l’efficacia del trattamento riabilitativo mediante meccanismi di “rewarding” e feedback personalizzati sulla base del completamento degli esercizi e dei risultati raggiunti. Il dispositivo indossabile modulare presenta una catena cinematica compatibile con la catena anatomica del paziente (1 grado di libertà per la riabilitazione dell’articolazione del ginocchio e 1 o 2 gradi di libertà per la riabilitazione della caviglia). La specifica configurazione dei giunti e la presenza di link regolabili che consentono di avere un’elevata adattabilità ai differenti parametri antropometrici dei pazienti e di semplificare le procedure di vestizione e rimozione.

Il sistema, equipaggiato con un controller ed un modulo di alimentazione (batteria/alimentatore), è connesso ad un dispositivo remoto (PC) attraverso un canale di comunicazione wireless. Un’applicazione software viene utilizzata per: il controllo del dispositivo; la programmazione degli esercizi; l’acquisizione dati; il controllo dei risultati rispetto al target atteso. I professionisti hanno a disposizione un ambiente per impostare le sessioni riabilitative e valutare i progressi raggiunti da ciascun paziente. Possono essere configurati differenti protocolli riabilitativi e relativi esercizi al fine di raggiungere specifici target clinici in relazione alle necessità dei pazienti. In particolare, tali dispositivi saranno testati in:

  • riabilitazione ortopedica: recupero funzionale post operatorio per ginocchio e caviglia (con valutazione del possibile utilizzo a casa del paziente beneficiando del basso costo dei dispositivi);
  • riabilitazione neurologica (e.g. ictus celebrale): verticalizzazione precoce di pazienti con esiti da ictus e recupero del cammino.

L’elemento centrale dei dispositivi è un giunto elettromeccanico basato sulla tecnologia abilitante riferita ai Materiali Avanzati denominati Fluidi ElettroReologici (FER). La caratteristica principale utilizzata dai FER è la variazione della viscosità del fluido per fornire una resistenza meccanica regolabile in contrasto al movimento in funzione del campo elettrico applicato. I giunti sono specializzati secondo i requisiti cinematici richiesti da ciascuna articolazione e controllati per fornire all’utente una resistenza regolabile (in termini di coppia) in funzione del campo elettrico applicato (con tempi di risposta nell’ordine di millisecondi). Dai dati relativi ad un Business Plan preliminare, il target di prezzo di vendita per il dispositivo completo (ginocchio+caviglia) è competitivo rispetto a potenziali concorrenti i cui prodotti posseggono funzionalità inferiori (mobilizzazione passiva – CPM) e molto più basso rispetto a soluzioni robotiche attuate.

Il progetto prevede le seguenti attività correlate:

  • definizione dei requisiti funzionali e delle specifiche tecniche dei dispositivi mediante il contributo di centri clinici di riferimento (FASE I)
  • attività di ricerca e sviluppo sui Fluidi ER con il doppio obiettivo di mantenere un elevato livello tecnologico (miglioramento delle prestazioni attuali) e di ottimizzarne i processi produttivi (dal laboratorio all’industria) (FASE II);
  • progettazione dei dispositivi con verifica sperimentale preliminare in merito a punti chiave quali usabilità, spazio di lavoro, vestibilità (FASE III);
  • realizzazione (versione alfa) dei dispositivi e validazione in laboratorio (TRL4) con successivo upgrade (versione beta) e validazione in ambiente pertinente (TRL5) (FASE IV);
  • sviluppo di un sistema di realtà virtuale con serious game da interfacciare con i dispositivi per realizzare un ambiente ludico durante l’esecuzione del trattamento riabilitativo (FASE V)
  • realizzazione (versione finale) dei dispositivi e dimostrazione in ambiente pertinente (TRL6) mediante un’idonea sperimentazione clinica (FASE VI).

In conclusione, all’interno del progetto, è previsto lo sviluppo, la prototipazione e la dimostrazione in ambiente pertinente (TRL 6) di dispositivi semi-attivi indossabili modulari a basso costo per la riabilitazione motoria dell’arto inferiore composti da un dispositivo modulare per ginocchio (1 DOF) ed uno per caviglia (1 o 2 DOF).


Utenti Finali

I dispositivi SMART REHAB sono principalmente rivolti a:

  • Centri di Riabilitazione Ortopedica
  • Centri di Riabilitazione Neurologica
  • Aziende Ospedaliere